La notizia è di qualche giorno fa, ma penso meriti di essere riportata e, perché no, commentata.

La foto qui sopra è stata ripresa in una strada in Australia. Si tratta di una campagna pubblicitaria della Virgin Mobile, apparentemente nella norma. Leggendo le note in piccolo, si può vedere un’attribuzione di copyright che fa riferimento ad un utente di Flickr, noto servizio di condivisione foto: nei fatti la foto è stata presa da quelle di un utente statunitense, a completa insaputa di chi l’ha scattata e sopratutto di chi è il soggetto ritratto!

A prima vista questo comportamento sarebbe reso possibile dalla licenza con cui la foto è stata pubblicata su Flickr, una Creative Commons Attribution 2.0 Generic, che garantisce i diritti anche di sfruttamento commerciale, a patto che venga rispettata l’attribuzione all’autore originale.

Potenza della rete, la foto del manifesto è arrivata alla persona interessata, che si è dichiarata ‘insultata’ da questa iniziativa; la notizia è che la sua famiglia (la ragazza è oltretutto minorenne) ha fatto causa alla Virgin Mobile Australia, nonché alla stessa Creative Commons. Non è detto infatti che la semplice pubblicazione di una foto con una licenza anche commerciale possa garantire il diritto di sfruttamento dell’immagine di una persona a sua insaputa.

La vicenda ha del grottesco, ma è un’occasione in più per riflettere sulle problematiche relative all’estrema potenza di diffusione di opere attraverso i mezzi digitali. A parte tutti i discorsi sui diritti d’autore di musica e film e sul peer-to-peer, da un lato vediamo Youtube che si affanna a rimuovere materiale protetto e a pagare risarcimenti milionari quando non è abbastanza tempestivo, mentre dall’altro vediamo come mezzi di questo tipo offrano a grandi imprese (attraverso le agenzie di comunicazione da loro ingaggiate) quantità immense di materiale a costo zero.

Onestamente: quanti, fra chi ha avuto occasione di caricare foto o filmati su uno di questi network, si sono fermati a indagare le implicazioni legali del proprio gesto, domandandosi con che tipo di licenza stavano pubblicando il proprio materiale e che usi altre persone ne avrebbero potuto fare? Credo non molti, in fin dei conti.